I percorsi curricolari per l’Ingegnere Umanista rappresentano la grande sfida didattica dell’Istituto Cavanis “Canova” per gli anni Venti del nostro secolo.
In collaborazione con Fondazione di Venezia e Università IUAV di Venezia, e con partenariato di Fondazioni, Università, Associazioni di Categoria, istituzioni, enti pubblici, incubatore d’impresa e importanti aziende del territorio veneto, l’Ingegnere Umanista è una proposta d’innovazione dei percorsi liceali per lo sviluppo, all’interno di una solida formazione teorica e umanistica, di competenze tecnico-scientifiche, ingegneristiche, informatico-digitali, in ambienti di apprendimento diversificati e funzionali, con profili in uscita aggiornati secondo gli indirizzi delle otto nuove competenze europee 2018. Il progetto vuole creare sinergie virtuose tra i saperi letterari – tipici dei Licei – e le high-tech, cioè i saperi e le tecnologie telematiche, informatiche, ingegneristiche.
È necessario infatti educare ad affrontare con curiosità e pensiero critico la grande rivoluzione digitale che è in corso e per la quale spesso manchiamo degli strumenti di consapevolezza, metodo e criteri di giudizio. Non si tratta di abbandonare le materie tradizionali, che anzi verranno somministrate come sempre e semmai potenziate.
Ma saranno inserite nei nostri licei alcune Unità di Apprendimento che verranno sviluppate intercettando i saperi del futuro come le neuroscienze (lo studio del funzionamento del cervello e dell’intelligenza umana), la robotica (lo studio dell’intelligenza artificiale e delle macchine pensanti), le humanities computing e i big data (informatica umanista e gestione dei grandi dati), la digitalizzazione dei saperi, il reverse engineering, la valorizzazione ecologica e turistica dei territori, l’interpolazione statistica, la bioingegneria.
Tutto questo, senza appesantire la scuola con nuove materie, bensì supportando la didattica con attività di laboratorio, interventi di esperti e segmenti di didattica universitaria.
1- l’Ingegnere Umanista è un nuovo liceo?
No, l’Ingegnere Umanista non è un nuovo liceo, è piuttosto un modo nuovo di fare scuola: è un progetto che intende ingegnerizzare le conoscenze delle scuole superiori e in particolare dei percorsi liceali.
2- L’Ingegnere Umanista è una nuova materia? Avrà il voto in pagella come le altre materie?
No, l’Ingegnere Umanista non è una nuova materia, non ci saranno quindi compiti in classe o interrogazioni o voti dell’Ingegnere Umanista! Piuttosto vogliamo incrementare nelle discipline che già si imparano le componenti tecnologiche e ingegneristiche: per esempio, accanto all’informatica e all’uso del computer, si imparerà anche la robotica; la geografia si imparerà anche con le rilevazioni satellitari ecc.
3- Chi fa l’Ingegnere di solito non è un Umanista: non vi sembra di aver costruito una contraddizione, a scuola?
E’ vero, di solito chi fa l’Ingegnere non è un Umanista. E’ per questo che abbiamo costruito il nostro progetto: tra dieci anni, i nostri ragazzi che adesso frequentano le medie e le superiori saranno dei professionisti in un mondo del lavoro che richiederà competenze non solo ingegneristiche ma neppure solo umanistiche. Già adesso, un buon laureato deve sapere di retorica e di coding, deve conoscere la matematica ma si deve anche esprimere con correttezza e proprietà in più lingue, deve formarsi una cultura della bellezza e nel contempo deve crescere con le conoscenze tecniche del restauro e della realtà aumentata… Solo se siamo consapevoli che l’attuale sistema scolastico ha costruito un’artificiosa contrapposizione tra sapere tecnico e sapere umanistico, riusciremo a formare menti complete e libere.
4- L’Ingegnere Umanista si ispira a qualche scuola in Italia o all’Estero?
Sì, ci sono scuole e percorsi formativi da cui abbiamo tratto utili insegnamenti per l’Ingegnere Umanista, e sono i Politecnici in Italia, le technische universität in Germania, gli Istituti di Formazione Tecnica Superiore, l’institute of technology nei Paesi anglosassoni, la politechnika in Polonia ecc. Di nuovo c’è che l’Ingegnere Umanista non vuole sostituirsi all’Università né vuole trasformarsi in una scuola tecnica: l’Ingegnere Umanista vuole avviare l’unione dei saperi, quello tecnico e quello umanistico, fin dalla scuola primaria, rafforzarlo nelle medie e completarlo nelle superiori, così che ogni all’ievo terminata la Matuirtà possa entrare all’Università con una preparazione di base ricca e completa.
5- Perché nel progetto dell’Ingegnere Umanista è nominato Leonardo da Vinci?
Il genio di Leonardo è l’esempio grandioso dell’Ingegnere Umanista: è lui che si diletta di matematica e di anatomia, di architettura e di poesia, di idraulica e di retorica, di logica e di filosofia, di fisica e di etica…
6- Ho letto che l’Ingegnere Umanista si ispira all’Europa: cosa intendete dire?
E’ vero: l’Ingegnere Umanista nasce dalla riflessione sulle direttive europee delle otto competenze di cittadinanza: non solo esprimersi in modo efficace nelle lingue e conoscere le scienze e la matematica, ma anche saper agire in modo autonomo e responsabile, imparare ad imparare, acquisire e interpretare le informazioni, progettare, risolvere problemi…
7- … quindi l’Ingegnere Umanista non insegna più le conoscenze, valuta solo le competenze…
No, anzi: non esiste competenza senza forti e significative conoscenze, ma neppure senza esperienze operative e tecnologiche.
8- Ma per la scuola dell’Ingegnere Umanista occorrono ragazzi eccezionali…
Tutti i ragazzi e le ragazze nell’età della formazione sono capaci, in condizioni normali, ad apprendere sia i saperi umanistici sia quelli tecnico-scientifici; siamo noi adulti che abbiamo fatto, per tanti anni, un taglio netto tra i due ambiti del sapere e pensiamo che, da adulto, un poeta non potrà mai fare l’informatico o l’ingegnere non potrà mai essere filosofo…
9- E ci vogliono insegnanti nuovi, capaci di saperi sia ingegneristici che umanistici…
Sì, vero! Non ci saremmo mai imbarcati in questa felice avventura dell’Ingegnere Umanista se non avessimo avuto un corpo docente preparato, motivato e formato alla multidisciplinarietà. Il team di progettazione dell’Ingegnere Umanista non è fatto di tecnici né di imprenditori, ma di insegnanti, i nostri insegnanti.
10- cosa si intende dire che l’Ingegnere Umanista fa uso di “ambienti innovativi di apprendimento”
Questa è una delle sfide più importanti dell’Ingegnere Umanista: le lezioni non si fanno solo a scuola: è la scuola che sente il bisogno di interagire con il territorio, con l’Università, con gli incubatori d’impresa, con le associazioni di interesse collettivo, con le aziende, con gli Enti pubblici… E’ per questo che il nostro progetto ha voluto costruirsi un parternariato di grande qualità formativa con lo IUAV, la Fondazione di Venezia ecc.
11- Cosa sono le UdA?
Le Unità di Apprendimento (UdA) sono esperienze didattiche di alto valore formativo, sono in qualche misura il cuore del progetto: si tratta di settimane curricolari in cui la solita attività scolastica si ferma l’attività ordinaria della scuola e la didattica si trasforma in attività tematica che si svolge in aula, in laboratorio, in ambienti di ricerca, in problem solving. Le UdA verranno certificate e l’allievo se le troverà nei documenti di Maturità al termine della scuola superiore.
12- Cosa certificherà l’Ingegnere Umanista?
La certificazione descrive quali competenze l’allievo ha dimostrato di possedere nel suo lavoro: per esempio, se è riuscito a comprendere e ad interpretare le informazioni ricevute, oppure se sa agire in modo autonomo e responsabile, se ha imparato ad imparare… Il nostro orizzonte restano le otto competenze di cittadinanza dell’Unione Europea.
13- Massimo Cacciari ha recentemente criticato la scuola italiana che a suo dire abbandona i saperi tradizionali e si dedica invece alla professionalizzazione…
Cacciari ha ragione quando si lamenta che nelle scuole “si taglia il latino e si taglia la filosofia, che sono pilastri per un apprendimento logico” e ha ragione quando dice “che alla base di ogni apprendimento ci sono le competenze linguistiche”. Il progetto dell’Ingegnere Umanista lavora proprio in questo senso.
14- Quando parte il progetto?
Con l’anno scolastico 2020-21. Ma già da quest’anno (19/20) stiamo sperimentando e aggiustando le linee di progetto nella scuola Cavanis di Possagno.
- VENEZIA TODAY
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