Ma è scuola questaaaa?!?
Ci abbiamo pensato su un po’ prima di pubblicare questa news, perché ci siamo chiesti se una scuola possa arrivare a far costruire ai suoi allievi un videogioco. Abbiamo deciso alla fine che anche un videogioco è scuola, soprattutto se riusciamo a mettere insieme i ragazzi (da remoto, ovviamente) e li facciamo lavorare in un ambiente condiviso.
Succede questo: la prof. Marida Porcellato (Lettere, alle Medie del Cavanis), sabato 21 marzo, giorno di vacanza dalle lezioni on line, potrebbe starsene a casetta senza far niente perché il suo lavoro lo ha fatto per tutta la settimana, e lo ha fatto anche bene.
E invece no, la nostra prof., anche di sabato mattina, si è messa al computer, ha dato appuntamento da remoto con alcuni studenti, tra quelli più indiavolati e smanettoni che conosca.
E li ha invitati a creare un videogioco.
E gli studenti hanno risposto alla chiamata: puntuali su google meet, di sabato, giornata in cui neppure loro hanno scuola. Nessun problema di collegamento quando si tratta di fare un videogioco…
I ragazzi si sono incontrati nella stanza virtuale, si sono salutati, hanno ricevuto le consegne dall’insegnante, hanno preso visione degli strumenti a disposizione e si sono messi a lavorare.
Per ore.
L’insegnante li ha lasciati a lavorare in autonomia, li ha affiancati solo quando veniva richiesto il suo intervento.
E alla fine del lungo incontro virtuale è nato il (primo?) videogioco Cavanis.
Sono stati gli stessi ragazzi che, alla fine del lavoro, hanno voluto presentare alla prof. il prodotto che stavano consegnando.
E lei è rimasta senza parole!!!
Li ha osservati in silenzio mentre lavoravano, li ha visti capaci di autogestirsi, attenti a rispettare il lavoro degli altri, pronti a collaborare ad un unico progetto, abili a condividere e discutere le idee di ciascuno, prendendo le buone e scartando le brutte.
Per queste competenze messe in gioco ci siamo persuasi che costruire un videogioco è definitivamente scuola!
Poi, va detto che dietro alla proposta dell’insegnante c’era dell’altro, ovviamente, che la prof. non ha detto subito ai ragazzi, perché un bravo educatore dice e non dice ai ragazzi quello che vuole farli fare, e alla fine lei è diventata per loro un sorprendente simulatore di apprendimento.
Ecco cos’è successo: i ragazzi della prof. Porcellato nei mesi scorsi hanno letto in classe “I grigi”, un libro avvincente di Luigi Sgardoli: l’avventura di un padre un po’ strambo e di suo figlio che vivono una storia al limite della fiaba, dove entrano misteri, figure aliene e strani bagliori notturni…
I ragazzi se ne sono innamorati (avete capito bene: alcuni ragazzi delle medie si sono innamorati di un libro di carta!). Lo hanno commentato, raccontato, disegnato…e quando ne hanno inventato un nuovo finale, l’insegnante è intervenuta a proporre loro…”perchè non ne facciamo un videogioco fedele?”
Inutile dire che la proposta è stata presa subito con entusiasmo e adesso… eh, adesso il videogioco è stato costruito, deve ancora essere finito ma l’impresa è avviata.
Dopo di che sarà condiviso con gli altri compagni. E diffuso in web.
Sì, è scuola! Anche questa è scuola Cavanis!!
