Le prime quattro paritarie costrette a chiudere, in Italia
Si diceva ad aprile scorso che, in Italia, circa il 30% delle scuole paritarie sarà costretto a chiudere per la grave crisi economica che il lockdown ha portato alla scuola non statale.
La chiusura delle paritarie riverserà, con ogni evidenza, migliaia di studenti alle scuole statali, con la necessità evidente di finanziare nuove aule e assumere nuovi docenti ma, nel contempo, lasciando a casa gli insegnanti che perdono il posto alla paritaria. Al momento si parla di 1.200 bambini che dovranno cambiare scuola tra pochi mesi. Il giornale Avvenire scrive che alcune scuole cattoliche hanno già chiuso: i padri Somaschi di Casa San Girolamo di Vercurago, in provincia di Lecco, chiudono in questi giorni l’asilo nido “Il villaggio dei folletti” e la sezione Primavera; le suore Serve di Maria Addolorata hanno chiuso la scuola dell’infanzia e la primaria “Mater Divinae Gratiae” di Milano; a Messina chiudono i licei classico e scientifico “Don Bosco”; infine, ha chiuso la scuola materna paritaria “Duca d’Aosta” di Sabaudia, in provincia di Latina. Il decreto “Rilancio” del Governo ha messo a disposizione 150 milioni per le paritarie ma sono fondi chiaramente insufficienti e, nella fase parlamentare di conversione in legge, si punta al raddoppio di questi fondi riservati alle paritarie (con allievi dai 3 fino ai 16 anni di età, cioè fino al compimento dell’obbligo scolastico). Resistono in Parlamento e nel Paese molte posizioni contrarie e ideologiche avverse alle scuole paritarie che, dicono i vescovi e i superiori delle congregazioni religiose, “non sono un accessorio” ma “una risorsa essenziale per il Paese”.