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L’allarme cellulari ai minori: ecco cosa fa il Cavanis

Sono sempre più numerosi gli allarmi che compaiono nei giornali sull’uso smodato dei cellulari a scuola e a casa: le famiglie spesso ci parlano di un uso smodato, anche notturno, e pare che alle medie, in Italia, il 23% degli allievi lo usi di nascosto senza il consenso degli insegnanti. Se si può parlare di emergenza e se si vuole porre argine a questa emergenza, il Cavanis ha attivato, ormai da alcuni anni, una solida alleanza con le famiglie (che però non tutte riescono a seguire); ecco i punti principali dell’accordo: 1- fino alla terza media non si porta il cellulare a scuola (se qualche mamma vuole che il figlio abbia il telefono in borsa lo può fare ma il cellulare deve essere spento e l’allievo lo può usare sono quando esce da scuola al termine delle attività didattiche; 2- alle superiori, i ragazzi possono portare il telefono a scuola, anche in classe, ma lo devono depositare all’inizio delle lezioni; lo possono usare durante le attività di studio, solo se consentito dal docente: la rete internet, infatti, può essere un ottimo supporto alla didattica; 3- per l’uso pomeridiano e notturno del cellulare, sono responsabili le famiglie: sono le famiglie infatti che acquistano il cellulare ai figli e ne regolano l’uso; 4- il Cavanis si impegna a svolgere ogni anno alcune lezioni, a tutti i corsi di scuola, sull’uso consapevole dei mezzi elettronici, sulla loro utilità pratica e sui rischi connessi, dal mobbing agli hater, dall’illecito postale alla responsabilità di allievi e genitori; 5- il progetto dell’Ingegnere Umanista introduce, solo al Cavanis, un ulteriore contenuto circa la formazione consapevole e responsabile dell’elettronica: dalla conoscenza delle tecnologie di realtà aumentata al corso di robotica agli esami della patente ICDL ecc.

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