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Dallo Statuto

 “È costituita in Possagno… l’Associazione Ex-Allievi Cavanis del Collegio Canova di Possa­gno TV“. Così recita lo Statuto dell’Associazione, “rifondata” negli anni Ottanta del secolo scorso, grazie alla passione e allo zelo  del Padre Riccardo Zardinoni, che per un buon decennio ne fu prefetto e mentore. In pochi articoli vi si conferma quale Patrono S. Giuseppe Calasanzio, protettore delle Scuole Cavanis e si ribadisce tra le finalità quelle mantenere saldo il legame con l’Istituto, favorire tra gli Ex-Allievi il vincolo di fratellanza e il reciproco aiuto morale e materiale, promuovere iniziative che abbiano lo scopo di sostenere le Scuole Cavanis.

Storia recente

Si sono avvicendati da allora in qualità di presidenti Elio Boito, Sandro Campello, Maddalena Monico, Pierpaolo Brombal, che oggi guida l’Associazione. Schiere di imprenditori e operai, ingegneri e scienziati, economisti e avvocati, politici e amministratori, medici, professionisti e sacerdoti di ogni età hanno continuato ad incontrarsi prima nell’appuntamento della Festa dell’Immacolata, tradizionale legato ai ricordi del collegio, poi in occasione dell’annuale raduno con Santa Messa, pranzo sociale e programma di attività.

Che cosa unisce a tal punto le diverse generazioni degli Ex Allievi dell’Istituto Cavanis? 

Non solo i legami pur significativi che si sono formati tra studenti che hanno condiviso parte importante della loro vita, con problemi, fatiche e speranze in comune, ma vincoli anche più saldi formati sui valori di rispetto, moralità, onestà, senso del dovere, solidarietà che permeano in modo inconfondibile la “bella disciplina” che contraddistingue il progetto Educativo dell’Istituto dei Padri Cavanis.

“I giorni trascorsi assieme sui banchi di scuola sono parte della nostra esistenza e non possono essere dimenticati; i valori e l’educazione ricevuta ci sono serviti e ci serviranno per tutta la nostra vita” ha ricordato il presidente Pierpaolo Brombal nella sua prolusione alla cerimonia di consegna dei diplomi.

Cavanis per sempre…

E’ per questa formazione solida e morale, per l’esempio di insigni maestri e di compagni temprati ed eccellenti che sono stati così numerosi nel tempo gli Ex Allievi che hanno ben meritato e sono ricordati per speciali benemerenze verso la comunità civile e religiosa: vescovi, cardinali, un patriarca di Venezia, giuristi e consulenti ministeriali, docenti universitari… Due lapidi oggi ricollocate presso l’androne del collegio, tra la biblioteca e la storica direzione, ricordano il tributo di sangue di decine di Ex Allievi caduti per la Patria nelle tragiche vicende del duplice conflitto mondiale, nel primo dei quali perse la vita anche il “capitano santo” Servo di Dio Guido Negri un educatore Cavanis ed “animatore santo” prima che ufficiale, come ricorda uno dei suoi biografi. Per non dimenticare che sono accomunati nel ricordo degli ex allievi anche i padri, i maestri, gli educatori. Sempre vivi nel ricordo e nella storia di ogni ex allievo, religiosi e laici, veri punti di riferimento e radici vigorose, come sono per noi ancora Padre Attilio e Beni, Padre Lino e Paolo, Padre Federico e Guido, Padre Natale e Vanna, Padre Giulio e Gino, e ancora Padre Angelo, Gioachino, Artemio, Primo…   

Il cuore dell’Associazione

Continuano ad essere oggi numerosi tra gli ex allievi in auge i politici, docenti universitari e dirigenti, funzionari e consulenti ministeriali, imprenditori, scienziati e studiosi, che meriterebbero citazione ed encomio.

Ma non è nelle celebrazioni ed elogio di sè che è solito eccellere e riconoscersi il Cavanis, bensì piuttosto nell’umile e diligente spirito di servizio, nella catena di valore e nella testimonianza di virtuosa semplicità, sobria ritrosia e spartana educazione. Così riassunte nel pensiero augurale del presidente Pierpaolo: “Il mio desiderio sarebbe che molte altre generazioni di bambini e ragazzi possano vivere tra i banchi di scuola i bei momenti che tutti noi conserviamo nel cuore.  Come associazione ex-allievi non abbiamo molti strumenti per aiutare la Scuola, se non quelli di creare eventi e tenere viva la passione degli ex-allievi suscitando interesse nelle famiglie del nostro territorio…  Contribuite a tenere viva l’associazione ex-allievi e la scuola Cavanis di Possagno!”   

Un po’ di storia…

Nel 1917, nel pieno della Grande Guerra, comparve il primo numero di un notiziario chiamato “Il nostro foglietto”, la cui pubblicazione teneva unite le comunità Cavanis di Venezia e di Possagno in quanto organo mensile delle Congregazioni Mariane dell’Istituto.

Nel 2 maggio del 1922, nel centoventesimo anniversario della nascita della Congregazione, prendeva finalmente avvio il bollettino Charitas “Organo dell’Associazione Ex Allievi dell’Istituto Cavanis”, con l’annuncio – in prima pagina – di un programma che rimane pienamente da sottoscrivere: “emanazione di chi dalla scuola libera ha il vanto d’esser stato istruito e s’augura di poter concorrere a dimostrare che essa ha dato e dà alla patria cittadini onesti e tali che sanno tener alto il decoro”.

A seguire la cronaca di adunanze ed incontri nel corso dei quali l’Associazione viene delineata il 6 gennaio e poi fondata il 5 febbraio 1922 nella sala del Pensionato universitario a S. Agnese. Lo Statuto, riportato alle pagine 7-8, è già ben delineato e – oltre a definire gli organi dell’Associazione – delinea compiti e identità: “sarà dovere dei soci intervenire alle manifestazioni, commemorazioni, feste, ecc. indette dai RR. Padri cavanis, cercando di stringere sempre maggiori legami con essi”.

Le pagine  8 e 9 sono già dedicate al Collegio Canova e però il cuore rimase a lungo nella Casa Madre di Venezia, prima che il respiro si allargasse ad abbracciare le vicende di tutti gli Istituti Cavanis. Primo indizio di questa evoluzione che si sarebbe avviata negli anni a venire è il nuovo e ben più articolato “progetto di Statuto” riportato nel Charitas del 20 dicembre 1924: l’art. 1 annuncia la costituzione a Venezia di “una Associazione fra Ex Allievi delle scuole e collegi retti dai RR. PP. Cavanis, denominata Associazione Ex Allievi dell’Istituto Cavanis”.

A Possagno

Finalmente a pag. 4 del Charitas 20 novembre 1925 si dedica spazio alla nascita di “Una Sezione della nostra “Associazione” fra gli ex allievi del Collegio Canova (Possagno)”, con attenzione dedicata all’invito e programma, alla cronaca del pranzo e della seduta con nomina del Comitato, elezione del presidente Avv. Mario Rossi (di Possagno) e testo integrale della Relazione all’Assemblea.

A pag. 5 del nr. 2 del 24 dicembre 1926 si ritrova comunicato a cura della presidenza della “Sezione “Collegio Canova” rivolta “ai soci di Possagno” e nel nr. 1 del 30 marzo 1929 tra le “Cose degli Ex Allievi di Possagno” si parla dell’iniziativa “per rendere omaggio alla memoria dei cari Padri rettori defunti di questo Collegio: P. Giuseppe Da Col, P. Vincenzo Rossi, P. Augusto Tormene”, con incarico affidato “all’esimio e valente artista cav. Prof. Serafin”.

Fu, a dire il vero e durò per alcuni anni, “Il Lievito” la prima pubblicazione edita nel Collegio di Possagno e collegata, oltre che alla nascita dell’Associazione, alla presenza a Possagno della “Congregazione Mariana” che era nata fin dalle origini a Venezia a cura degli stessi Padri Fondatori “con oratorio, catechismi, giochi, dialoghi formativi, pratiche di pietà e grande devozione a Maria Santissima”.

Nell’archivio storico se ne conservano alcune copie relative agli anni 1929-1933, a documentare come non solo esistesse già un’associazione attiva degli ex allievi, ma essi siano fin da allora protagonisti ed espressione a pieno titolo della comunità educante.

Nel nr. del 16 dicembre 1929 si apprende così che il giorno 10 novembre, presidente l’Avv. Mario Rossi, gli ex allievi del collegio Canova consegnano ed inaugurano solennemente i primi tre medaglioni dei tre grandi rettori citati P. Giuseppe Da Col, P. Vincenzo Rossi e P. Augusto Tormene “figli primigeni di Antonangelo e Marcantonio Cavanis”, che potevano a buon diritto essere considerati i veri “fondatori del collegio”. Trovano ampio spazio la commemorazione, l’assemblea dei soci, “il banchetto”…

Nel nr. del 25 dicembre 1931 naturalmente l’augurio per il S. Natale e per l’edificazione dei genitori, il diario della festa dell’Immacolata, il rinnovo del direttivo della Congregazione Mariana, in data 21 novembre Festa della Madonna della Salute,  con un confratello come prefetto ma laici il primo e secondo assistente, il tesoriere e il sagrestano.

Nel nr. del 30 ottobre 1932 la commemorazione della festa di Cristo Re e della la solennità di San Giuseppe Calasanzio incontrano cronache di vita in collegio, notizie della Congregazione Mariana, esortazioni ai genitori.

Nel nr. del 4 giugno 1933 l’inaugurazione della cappellina interna del collegio, l’istituzione dell’Associazione Giovanile di Azione Cattolica, momenti di vita del collegio…

Ponte tra passato e futuro

Allievi, Padri, Ex Allievi, Congregati, Genitori ed amici dell’Istituto vi appaiono tutti parte di una realtà coesa e pulsante di vita, con al centro la scuola e l’educazione della gioventù.

Il linguaggio è ispirato e i cuori battono all’unisono: “L’educatore è creatore. La sua parola è come il maglio del fabbro. Forgia l’animo con passione divina; dà ad esso la tempra del carattere, il fuoco di un ardore, il lume di un’idea. Non è tutto. Se è padre, dà qualche cosa di più: imprime in colui che educa il riflesso di un’anima”.Se non tanto il lessico, ma il messaggio rischiasse di apparire desueto, è segno che bisogna preoccuparsi e che di una comunità educante, di “veri padri della gioventù”, religiosi o laici, educatori allievi, genitori ed ex allievi insieme, c’è oggi più che mai un grande bisogno.

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